Il Travaglio di parto: come riconoscerlo?

Ostetricia

Nelle ore che precedono il parto si presentano dei dolori che caratterizzano la cosiddetta fase prodromica. Le contrazioni aiutano il bambino ad impegnarsi nel canale del parto e durano per ore, si presentano in modo regolare e sono sempre più ravvicinate.
Ma come inizia il travaglio vero e proprio del parto naturale ? Ha inizio con la perdita del tappo mucoso, una sostanza gelatinosa che può essere anche striata di macchie di sangue, causate dalla rottura dei capillari uterini.
Le contrazioni via via diventano sempre più frequenti e con esse comincia la fase di dilatazione che può durare anche alcune ore. Le contrazioni esercitano sul bambino una sorta di compressioni per aiutarlo ad uscire, un movimento che sembra quello di un’onda che arriva e si ritrae.
Nella prima fase del travaglio generalmente si rompono spontaneamente le acque, in caso contrario si procederà con l’amnioressi, la rottura manuale delle acque. Quando la dilatazione arriva a dieci centimetri di diametro vuol dire che il collo dell’utero si è completamente appiattito sulla parete uterina e il bambino ha tutto lo spazio per uscire.
Quando la testa del bebè comincia a vedersi la donna verrà invitata a spingere. Le spinte devono essere effettuate di pancia e devono essere prolungate per assecondare l’uscita del bambino.
Dopo l’uscita del bambino le contrazioni si interrompono per poi riprendere per espellere la placenta (secondamento).
Parto naturale o cesareo
Il parto naturale garantisce tempi di ripresa molto brevi. Generalmente ci si alza dopo poche ore, si cammina, si allatta e ci si sente meglio.
Il parto cesareo è un intervento chirurgico quindi per le prime 24-48 ore costringe la donna a letto con la flebo e il catetere. Non si sente dolore durante il parto, ma poi arrivano i dolori causati dalla ferita.
Se si ha paura di provare troppo dolore e di non saperlo sopportare si può frequentare un corso preparto che insegni le tecniche di respirazione adatte
Parto naturale dopo cesareo
Se il primo parto è avvenuto con un cesareo ciò non impedisce di poter partorire in modo naturale la seconda volta. Secondo le evidenze, il cesareo precedente sembra non rappresentare di per sè un’indicazione adeguata per un nuovo cesareo. Insomma, tutte le donne possono pensare di poter partorire in modo naturale la seconda volta, anche se per il primo figlio le cose sono andate diversamente (in questo caso si parla di VBAC, vaginal birth after cesarean, parto vaginale dopo cesareo).
Adesso vediamo nel dettaglio le informazioni più importanti sul parto naturale.
Tappo mucoso
Prima del grande evento si manifestano dei sintomi legati alla fase del pretravaglio; si tratta di cambiamenti fisici che possono presentarsi un mese prima o più, oppure una o o due ore prima del travaglio vero e proprio. Tra questi c’è anche la perdita del tappo mucoso, un ammassso trasparente e gelatinoso che durante i nove mesi ha svolto la funzione di barriera contro le aggressione esterne, chiudendo il collo dell’utero. Si perde con l’inizio della fase di dilatazione dell’utero e non tutte le donne se ne accorgono. Questo tappo di muco si sposta e può passare nella vagina una o due settimane prima delle prime contrazioni vere, oppure prima del travaglio. La perdita del tappo mucoso indica che il corpo si sta preparando al parto, ma non che sia arrivato o sia imminente; il travaglio potrebbe infatti iniziare entro un paio di giorni o qualche settimana.
Contrazioni del parto
Ma quando inizia il travaglio vero? Non si sa esattamente cosa faccia scattare l’inizio del parto, probabilmente una reazione a catena che scatena un cambiamento ormonale che avvia l’inizio delle contrazioni. Come distinguere le contrazioni del pre travaglio da quelle dell’inizio del travaglio (prodromi)?
Se le contrazioni si intensificano e diventano più regolari.
Diventano sempre più frequenti, dolorose e regolari. Di solito durano da trenta a settanta secondi circa e l’intensità cresce con il procedere del travaglio.
Il dolore delle contrazioni somiglia a un crampo mestruale, una pressione addominale o un disturbo gastrointestinale. Il dolore può essere avvertito nella parte bassa dell’addome o della schiena, e in alcuni casi alle gambe.
Travaglio
Il travaglio ha inizio con la perdita del tappo mucoso e si distingue in tre fasi:
Fase dilatante: dall’inizio (circa 4 centimetri) fino alla completa dilatazione. L’utero si dilata più o meno di un centimetro l’ora e le contrazioni sono sempre più forti e ravvicinate
Fase espulsiva: dalla dilatazione completa all’uscita del bambino. Si sente un forte impulso a spingere ma è importante attendere il via liera dell’ostetrica per evitare il rischio di lacerazioni al perineo.
Secondamento: l’uscita della placenta e delle membrane
Dilatazione
Una donna viene considerata in travaglio attivo quando si raggiungono i 3-4 cm di dilatazione. Se la dilatazione segue il suo percorso si può aspettare che il sacco amniotico si rompa spontaneamente, in caso contrario il medico potrà decidere di procedere con una rottura manuale delle acque (amnioressi).Una volta raggiunti gli 8-10 cm di dilatazione le contrazioni sono intensissime e molto vicine tra loro: si susseguono intensamente e possono arrivare a durare anche novanta secondi.
Presso il mio studio di solito a fine gravidanza consegno questo vademecum che consiglio alle pazienti di leggere a casa per aiutare a capire quando inizia il travaglio di parto.
Utilizzi un orologio da polso o l’orologio del suo cellulare.
All’inizio le contrazioni, che possono iniziare in qualsiasi momento qualsiasi cosa lei stia facendo anche a riposo, avranno un cadenza di 30 minuti e dureranno per 15-20 secondi. Questa condizione potrebbe protrarsi anche per 2-3 ore e poi o diminuiranno di intensità e frequenza nel tempo o aumenteranno.
Quando avranno una cadenza di 15-20 minuti e dureranno per circa 30 secondi l’una e se persistono per più di 2 ore e soprattutto se “montano” cioè aumentano di intensità e frequenza, allora è il caso di venire in ospedale soprattutto se le contrazioni aumentano di durata e intensità tanto da rendere difficoltosi i movimenti e anche il riposo a letto non le darà sollievo
Venga comunque in ospedale se ha perdite di liquido e/o sangue anche senza contrazioni.
Non si preoccupi che dal momento in cui si mette in macchina passeranno diverse ore al momento del parto e quindi ha tutto il tempo per raggiungere l’ospedale senza fretta.