Diabete in gravidanza

Ostetricia

CHE COS’È IL DIABETE GESTAZIONALE?

Con il termine di diabete mellito gestazionale (gestational diabetes mellitus, GDM) si definisce un disordine della regolazione del glucosio di entità variabile, che inizia o viene diagnosticata per la prima volta in gravidanza e, nella maggior parte dei casi, si risolve non molto tempo dopo il parto [1]. Non esiste consenso sui criteri per la diagnosi di GDM. I test differiscono nella quantità di glucosio utilizzata come carico, nella tempistica del prelievo, nel tipo di campione di sangue analizzato, nei valori soglia.

Il test più comunemente usato è  Il test di tolleranza al glucosio (OGTT o curva glicemica) è un esame che serve per controllare se l’organismo smaltisce bene gli zuccheri.

Prima dell’esame viene prelevato un campione di sangue e ne viene rilevata la concentrazione di zucchero presente (glicemia basale).

La paziente beve quindi un liquido contenente una quantità prefissata di glucosio (di solito 75 grammi) e poi vengono eseguiti altri prelievi, a cadenza di un’ora e due ore dall’assunzione della soluzione.

Sono definite affette da diabete gestazionale le donne con uno o più valori di glicemia plasmatica superiori alle seguenti  soglie [2]:

a digiuno  ≥92 mg/dl

dopo 1 ora ≥180 mg/dl

dopo 2 ore ≥153 mg/dl

Definizione e diagnosi sono rese difficili dal fatto che i livelli di glucosio nel sangue aumentano fisiologicamente in gravidanza e non è netta la distinzione fra le donne che sono affette da GDM e hanno un aumentato rischio di esiti avversi e donne che sono definibili come affette da GDM, ma non hanno questi rischi aumentati [4]. Alcune delle donne in cui viene riscontrata una iperglicemia per la prima volta durante la gravidanza hanno, in realtà, un diabete mellito di tipo 2 (T2DM) non diagnosticato in precedenza: gli esiti neonatali avversi in questi casi sono più frequenti che nei nati di donne con GDM. Il controllo della glicemia dopo il parto [5] consente di distinguere le donne con GDM da quelle con T2DM.
I cambiamenti ormonali che si verificano in gravidanza rendono i tessuti meno sensibili all’insulina endogena. Questo può provocare un aumento della glicemia nella donna e un conseguente aumento di quella del feto. Il feto produce in risposta una quantità maggiore di insulina che fa aumentare i depositi di grasso, con conseguente rischio di macrosomia neonatale. Al momento del parto, questa condizione può causare distocia di spalla, frattura e paralisi degli arti superiori. L’eccesso di insulina prodotta dal feto può inoltre determinare, dopo la nascita, una ipoglicemia neonatale. Nei nati di donna con GDM si registrano più frequentemente esiti avversi (problemi respiratori, ricovero in terapia intensiva neonatale, morte perinatale) rispetto ai nati di donne non affette da GDM [6]. Il trattamento del GDM, tuttavia, non ha mostrato una riduzione di questi eventi [7].

COME PREVENIRE IL DIABETE GESTAZIONALE?

L’eccessivo aumento di peso in gravidanza ha ormai raggiunto dimensioni epidemiche, con gravi conseguenze sul decorso gestazionale. Un recente studio[8] pubblicato sul Journal of the American Board of Family Medicine ha verificato l’efficacia del counseling sul controllo del peso nella prevenzione del diabete gestazionale e di altre complicanze ostetriche.

Lo studio raccoglie dati relativi a:
– due anni precedenti la sperimentazione;
– sei mesi di training dei medici sulla metodologia di counseling;
– due anni di follow up successivi al counseling.
Complessivamente sono stati esaminati 1571 casi, rispetti ai quali si sono analizzati i seguenti parametri:
– età gestazionale;
– aumento di peso;
– modalità di parto;
– incidenza di ipertensione e diabete gestazionale.
Questi, in sintesi, i risultati:
– le gravidanze sottoposte a counseling all’interno del Dipartimento sono aumentate dal 10 al 63 per cento del totale;
– i casi di aumento eccessivo di pesosono diminuiti, senza significatività statistica, dal 46.4 al 41.5 per cento (AOR = 0.85; 95% CI, 0.63-1.16; P = .10);
– i casi di diabete gestazionale sono diminuiti dall’11.5 al 7.3 per cento (P = .008). La riduzione rimane statisticamente significativa anche dopo aver corretto i dati per una serie di variabili cliniche e demografiche, fra cui l’obesità preconcepimento (AOR = 0.54; 95% CI, 0.32-0.91; P = .02);
– la riduzione dei casi di ipertensione, parto cesareo e distocia di spalla non è statisticamente significativa.

Bibliografia

  1. Reece EA, et al. Gestational diabetes: the need for a common ground. Lancet 2009; 373: 1789-97 [Medline]
  2. Sistema nazionale linee guida – Istituto Superiore di Sanità (SNLG-ISS). Linea guida Gravidanza fisiologica. Roma: SNLG-ISS, 2011
    3. National Collaborating Centre for Women’s and Children’s Health (NCC-WCH). Diabetes in pregnancy. Management of diabetes and its complications from preconception to the postnatal period. London: RCOG Press; 2008 (revised reprint July 2008) [Testo integrale]
    4. National Collaborating Centre for Women’s and Children’s Health (NCC-WCH). Antenatal care. Routine care for the healthy pregnant woman. London: RCOG Press; 2008 [Testo integrale]
    5. Turok DK, et al. Management of gestational diabetes mellitus. Am Fam Physician 2003;68:1769-72 [Medline]
    6. Waugh N, et al. Screening for hyperglycaemia in pregnancy: a rapid update for the National Screening Committee. Health Technol Assess. 2010;14:1-183 [Medline]
    7. Horvath K, et al. Effects of treatment in women with gestational diabetes mellitus: systematic review and meta-analysis. BMJ 2010;340:c1395 [Medline]
  3. 8. Figueroa EM et. al.
    Lowering gestational diabetes risk by prenatal weight gain counseling
    J Am Board Fam Med. 2020 Mar-Apr;33(2):189-197.