La Chlamydia

Ginecologia

E’ un microrganismo che si diffonde attraverso il contatto sessuale. La Chlamydia si localizza a livello del collo uterino nel canale cervicale, può infettare l’uretra e coinvolgere l’endometrio, le tube, le ovaie e il peritoneo. Può infettare la gola se trasmessa attraverso un rapporto orale. In rari casi può essere trasmessa dalla madre al neonato attraverso il parto vaginale (trasmissione verticale), infettando principalmente le mucose oculari e del naso-faringe.
La Chlamydia è una delle più frequenti malattie sessualmente trasmesse (STD); secondo l’OMS compaiono più di 50 milioni di nuovi casi l’anno in tutto il mondo.
Nella maggior parte dei casi l’infezione interessa le donne, soprattutto le adolescenti e le giovani sessualmente attive. I Centers for Disease and Prevention americani e il National Health Service inglese stimano un’incidenza del 10% di infezione di Chlamydia tra le donne sessualmente attive al di sotto dei 25 anni. Nonostante ciò, in Italia non sono disponibili dati sulla diffusione nazionale di questa infezione perché non è sottoposta a notifica obbligatoria.
Poiché circa il 70% delle donne e il 50% degli uomini infetti sono asintomatici la maggior parte delle persone che ha contratto l’infezione non ne è consapevole e non ricorre a terapia. Il sospetto diagnostico di infezione è posto più facilmente nel maschio che nella femmina. Le eventuali manifestazioni cliniche compaiono dopo una-tre settimane dalla contrazione dell’infezione
Sintomi nelle donne:
• cervicite (infiammazione del collo dell’utero) con perdite vaginali anomale e sensazione di irritazione.
• cistite, bruciori urinari con perdite muco-purulente dall’uretra
• dolori addominali
Sintomi negli uomini
• uretrite con secrezione, irritazione e prurito (la Chlamydia è stata isolata nel 40-60% degli uomini che presentavano uretrite non-gonococcica).
• raramente ingrossamento e dolore testicolare.
• prostatite e infezione delle vescicole seminali
Se non trattata, l’infezione può progredire causando conseguenze importanti. La complicanza più tipica è la malattia infiammatoria pelvica (pelvic inflammatory disease o PID) che può avere un’incidenza fino al 30% nelle donne affette da cervicite da Chlamydia.La PID è dovuta alla risalita dell’infezione dalle basse vie genitali fino all’endometrio, alle tube e/o al peritoneo pelvico.La PID è una malattia importante, che spesso richiede ospedalizzazione, somministrazione endovenosa degli antibiotici e attenta sorveglianza per le complicazioni dovute a infezioni ricorrenti.Il processo infiammatorio e di riparazione cicatriziale (con produzione di sierosità all’interno della pelvi che provoca aderenza e stiramento delle tube ovaie e utero) può comportare un danno permanente con dolore cronico, chiusura delle tube, infertilità e possibilità di gravidanze extrauterine.Nel 10-20% dei casi di PID si verifica un’infertilità tubarica.Il rischio di gravidanza extra-uterina nelle donne che hanno avuto una PID è 7-10 volte maggiore di quello di donne senza una storia di PID.
Nel 15% delle donne che hanno contratto una PID si sviluppa a lungo termine un dolore pelvico cronico che probabilmente è correlato alle aderenze pelviche delle ovaie e delle tube.
Quali sono i fattori di rischio?
• età < 25 anni • nuovo partner negli ultimi sei mesi • partners con infezioni sessualmente trasmesse in atto o negli ultimi sei mesi • mancato o discontinuo o non corretto uso del profilattico • precedente infezione sessualmente trasmessa. • cervicite muco-purulenta in atto Come si può prevenire? • Limitando il numero dei partners sessuali • Usando il profilattico maschile o femminile • Consultando il ginecologo se si pensa di aver contratto l’infezione o si è a rischio di contrarla. • Decidendo, se si ha un nuovo partner, di eseguire entrambi il test diagnostico prima di cominciare ad avere rapporti sessuali. • Eseguendo regolarmente lo screening per Chlamydia se si è comprese nel gruppo di donne ad alto rischio di infezione. • Parlandone con le persone. Parlare della Chlamydia, del rischio di infezione, dei fattori di rischio, dei benefici di uno screening regolare, dell’importanza del profilattico. Le malattie sessualmente trasmesse sono più comuni laddove è maggiore l’ignoranza della malattia. Come si fa diagnosi: Nelle donne: • Il tampone cervicale. La diagnosi si effettua ricercando la presenza della Chlamydia tramite un tampone inserito a livello del canale cervicale. Negli uomini • Il Tampone uretrale. La diagnosi si effettua inserendo un tampone a livello della parte terminale dell’uretra. • Il Test sul liquido seminale. La Chlamydia viene ricercata anche sullo sperma. Attualmente il test più utilizzato per la ricerca della Chlamydia è il tampone cervicale eseguito con tecnica PCR (polymerase chain reaction); grazie alla elevata performance in termini di sensibilità (>95%) e specificità (98%) è considerato il “gold standard”.
La ricerca degli anticorpi anti-chlamydia nel sangue non è utile nella diagnosi di infezione del tratto urogenitale a causa della bassa sensibilità e specificità del test.
Qual è il trattamento?
Il trattamento è antibiotico.
• Gli antibiotici di scelta sono generalmente la Doxiciclina e l’Azitromicina.
• I pazienti che effettuano il trattamento dovrebbero avere rapporti protetti fino alla negativizzazione del test diagnostico.
• Comunque è possibile contrarre nuovamente l’infezione se il partner non ha eseguito anch’esso il trattamento.